L’errata percezione del rischio assicurativo da parte dei medici può generare ripercussioni significative sulla loro attività professionale e sulla salute dei pazienti. Per tale motivo, è di cruciale importanza analizzare tale fenomeno in maniera approfondita, individuando strategie atte a gestire al meglio questa problematica. Il prendere decisioni informate riguardo all’assicurazione professionale rappresenta, infatti, un elemento di fondamentale rilevanza nel contesto medico, poiché consente di proteggere non solo l’operatore sanitario, ma anche chi accede alle cure mediche.
La percezione del rischio assicurativo per i medici
La professione medica presenta una percezione del rischio assicurativo differente rispetto ad altre categorie come ingegneri , avvocati o commercialisti. Mentre queste ultime mantengono una percezione del rischio costante e proporzionale alla quantità di attività svolte, quella dei medici invece è altalenante e correlata alla loro carriera e all’assunzione nel tempo di nuove responsabilità.
In Italia i medici sono obbligati per legge ad avere un’assicurazione professionale
L’importanza dell’assicurazione professionale spesso non viene compresa appieno dai professionisti sanitari. Infatti, molti di loro si assicurano solo quando ritengono di essere esposti a rischi significativi, commettendo un grave errore che può avere conseguenze negative sulla propria carriera e sui pazienti che si assistono. L’acquisto di una polizza assicurativa richiede l’attenzione a diverse variabili, tra cui il tipo di polizza, il livello di copertura, i termini e le condizioni. Per comprendere appieno l’importanza dell’assicurazione professionale per i medici, è necessario conoscere il contesto in cui si muove il mercato delle assicurazioni professionali per i professionisti sanitari in Italia.
In Italia, i medici sono obbligati per legge ad avere un’assicurazione professionale, ma possono scegliere tra due tipologie di polizze in base alle loro necessità:
- assicurazioni di colpa grave;
- polizze di responsabilità civile professionale.
Le prime garantiscono la copertura della responsabilità civile del medico solo in caso di azione legale intentata dalla struttura sanitaria per colpa grave, mentre le seconde offrono una copertura più estesa, comprendendo anche le richieste avanzate direttamente dai pazienti.
Le polizze di colpa grave sono disponibili solo per i professionisti dipendenti di strutture sanitarie, senza attività esterne. È importante sottolineare che la valutazione dell’inquadramento lavorativo non deve essere effettuata solo al momento della stipulazione della polizza, ma deve tenere conto anche degli anni precedenti.
Differenza tra polizze “Claims made” e “loss occurrence
Le polizze “claims made” assicurano solo i reclami presentati durante il periodo di validità della polizza, a differenza delle polizze “loss occurrence“, che coprono i reclami presentati anche dopo la scadenza della polizza se l’evento assicurato si è verificato durante il periodo di copertura. Questo può rappresentare un problema per i medici che interrompono la loro attività, cambiano specializzazione o smettono di esercitare completamente, poiché potrebbero non essere coperti se un paziente presentasse un reclamo per un evento avvenuto durante il periodo in cui avevano una polizza “claims made” e non avessero continuato a pagare per la stessa polizza dopo la sua scadenza. Per questo motivo, i medici devono comprendere bene il funzionamento delle polizze e assicurarsi di avere una copertura adeguata per le loro attività, anche in caso di cambiamenti nella specializzazione o nella carriera. Inoltre, la scelta della polizza non dipende solo dall’inquadramento professionale al momento della stipula, ma anche dalle attività svolte nei dieci anni precedenti. È fondamentale assicurare sempre l’attività più rischiosa svolta in passato, anche se non la si svolge più attualmente, per evitare problemi in caso di reclami presentati successivamente.
A quale polizza affidarsi?
La scelta sbagliata di una polizza assicurativa può avere conseguenze devastanti per la carriera e la reputazione professionale del medico. In assenza di una copertura adeguata, il medico potrebbe vedersi costretto a pagare risarcimenti danni che potrebbero rappresentare un peso economico insostenibile. Inoltre, una scelta sbagliata potrebbe comportare la mancata copertura di richieste di risarcimento presentate dai pazienti, con conseguenze legali e finanziarie estremamente onerose per il medico.
Ad esempio, se un medico ha una polizza “claims made” e non la rinnova dopo aver cessato l’attività, qualsiasi richiesta di risarcimento presentata successivamente non sarà coperta dalla polizza. Inoltre, se il medico sceglie una polizza di colpa grave, potrebbe non essere coperto per richieste di risarcimento dirette dai pazienti, ma solo per casi di rivalsa da parte della struttura sanitaria.
Per questi motivi, è fondamentale valutare attentamente le proprie esigenze e scegliere la polizza assicurativa più adatta alla propria attività professionale. In ogni caso, è sempre consigliabile chiedere il supporto di un esperto del settore.