È stato provato, da studiosi delle neuroscienze, che la capacità di concentrazione di un individuo varia a seconda dell’età. In media, un bambino di 6 o 7 anni, scolaro della prima o della seconda classe della scuola primaria, comincia a distrarsi e a perdere concentrazione dopo circa un quarto d’ora, venti minuti. Andando avanti con l’età il periodo di attenzione aumenta, tanto che un ragazzo adolescente, di 15 – 16 anni, più o meno al biennio della scuola superiore, riesce a mantenere la concentrazione anche 45 minuti di seguito.
L’attenzione in classe sembra quindi direttamente proporzionale all’avanzare degli anni e alla crescita dell’impegno scolastico, ma non sempre è così. Qualche volta è il caso di intervenire per favorire l’allenamento all’attenzione, anche semplicemente con giochi, esercizi, attività che aiutino a trovare la miglior modalità per restare concentrati e ottenere la consapevolezza di stessi.
La capacità di rimanere concentrati cresce con l’età e con la consapevolezza “qui e ora”
Essere “qui e ora” significa vivere il presente, essere focalizzati su un obiettivo immediato, mettere massima attenzione a quello che si fa in un preciso momento, senza pensare a ciò che è passato o a quello che succederà nel prossimo futuro. E di conseguenza, vuol dire stare meglio con gli altri e con se stessi, avere dentro di sé il potere del pensiero positivo, riuscire a inquadrare i fatti dalla giusta angolazione e sapere reagire al meglio alle situazioni.
Secondo alcuni sociologi, la facilità con cui i bambini – ma anche ragazzi e adulti – si distraggono e perdono la capacità di rimanere concentrati dipende, principalmente, dal contesto in cui vivono. In altre epoche storiche o fra popolazioni più povere e meno sviluppate socialmente ed economicamente, ci sono meno stimoli e la possibilità di distrarsi e perdere concentrazione è minore. Nella società moderna ed evoluta, quella del multimediale e dell’ultra-tecnologico gli stimoli e le sollecitazioni sono tantissimi e eccessivamente veloci e portano alla distrazione ad ogni momento della giornata.
Rivalutare la noia come arma per aver maggiore consapevolezza di se stessi
Mantenere l’attenzione e la consapevolezza del “qui e ora” è quindi molto più difficile che in tempi passati. In altre parole, i bambini di oggi non hanno modo di annoiarsi, presi come sono da giochi, web, attività extrascolastiche e così via. Non hanno spazi vuoti e tempi morti per allenare la fantasia, per godere a pieno le emozioni del presente, per sviluppare empatia. Si pensa che una vita piena di impegni e di cose da fare sia appagante e felice, senza sapere che invece l’annoiarsi è un terreno fertile per la fantasia e la creatività. Basta pensare che molti dei più grandi artisti – di qualsiasi campo, pittura, scultura, musica, letteratura ecc. ecc. – hanno prodotto le loro migliori opere in momenti di inattività o passività totale e spesso per vincere la noia o la paura di annoiarsi.
Esercizi di consapevolezza per fanno bene al rendimento del singolo scolare e dell’intera classe
Per esercitare i bambini alla concentrazione, quindi, si può provare a dar loro più spazio temporale, più momenti per annoiarsi per prendere così coscienza di se stessi e trovare l’approccio migliore al tempo-scuola, al tempo-gioco, al tempo-riposo, e , per l’appunto, al tempo-noia, senza dover necessariamente adeguarsi ai ritmi frenetici imposti dalla vita dei grandi.
Ascoltare il proprio respiro, focalizzare l’attenzione sul proprio corpo seduto sulla seggiolina o sulle proprie mani appoggiate sul banco è un tipo di esercizio che un bambino può fare prima dell’inizio della lezione: questa attività di meditazione e consapevolezza del “qui e ora”, lo aiuterà a essere più concentrato e pronto all’ascolto e all’acquisizione delle nozioni che gli verranno insegnate.
Se questa attività di meditazione è condivisa fra tutti i compagni e le compagne, tanto meglio: i lavori di gruppo saranno più stimolanti e produttivi e i rapporti interpersonali all’interno della classe molto più piacevoli. Educare un bambino alla consapevolezza del “qui e ora”, ovvero a rimanere concentrati sul presente, significa anche addestrarlo a una maggiore empatia verso gli altri, a rispondere a stimoli e situazioni diverse con il comportamento adeguato, ad essere più comprensivo verso gli altri e verso se stesso.
Esercizi e allenamento alla consapevolezza, validi a tutte le età
Questi esercizi per educare i bambini a scuola alla concentrazione e attenzione durante le lezioni, in classe, sono validi anche in altri ambiti della vita quotidiana e anche per i ragazzi più grandicelli, adulti e anziani compresi. Trovare il giusto equilibrio fra i numerosi pensieri che frullano nella mente di una persona è senza dubbio un toccasana per vivere meglio e affrontare con maggior grinta la giornata. La consapevolezza del “qui e ora” non può che favorire il benessere fisico e mentale di ognuno, a qualsiasi età e in qualsiasi contesto sociale, professionale, personale e interpersonale.