Design: che cos’è e perché è così importante

Design: che cos’è e perché è così importante

Quando si cerca di capire cos’è il design è necessario prima di tutto partire dalla constatazione che non esiste un solo modo di fare design, ma ci sono parecchie forme a cui si può fare riferimento. Per esempio, l’interior design si occupa della progettazione degli spazi e dei luoghi, mentre il design industriale si dedica alla progettazione degli oggetti di consumo. C’è, poi, il graphic design, che si concentra sulla comunicazione visuale, a differenza del web design che ha a che fare con le applicazioni internet e i siti web. E in questa rassegna non ci si può dimenticare dell’interaction design, che ha il compito di progettare le relazioni fra i sistemi digitali e le persone.

Il design è un progetto

Da questa premessa si può comprendere cos’è il design: è un progetto, che poi può essere declinato in tanti modi differenti e in numerose varianti. Essere impegnati nel design vuol dire conoscere il presente e al tempo stesso provare a ipotizzare un futuro nel quale mettere in pratica le proprie idee. Si può ritenere il design una disciplina che è scientifica sotto certi aspetti e tecnica sotto certi altri; ma esso racchiude anche elementi umanistici e di sociologia, potendo essere considerato per di più l’anello di intersezione fra il mercato e la produzione, fra l’arte e l’ingegneria.

Le varianti del design

È davvero lunga la lista di varianti del design, così come l’elenco di sottoinsiemi tipologici, ma a questo punto è chiaro cos’è il design, al di là delle definizioni più pratiche: si tratta di un modo per approcciare i problemi e trovare una soluzione agli stessi. Non una disciplina che rientra nei rigidi schemi di una codificazione ben precisa, quindi, ma una realtà che riguarda tanti ambiti diversi. Sarebbe sbagliato, invece, pensare che lo stile e il design siano la stessa cosa: il primo non è che una conseguenza del secondo.

L’industrial design

Ma entriamo più nel dettaglio: dopo avere intuito cos’è il design, prendiamo in esame l’industrial design. Come si fa a capire se un oggetto è di design o meno? Ci sono oggetti di grande fascino dal punto di vista stilistico che destano curiosità anche a livello artistico; oggetti innovativi sul piano tecnico e che sono il frutto di una accurata ingegnerizzazione; oggetti che sono belli e al tempo stesso innovativi, al punto da catturare l’attenzione di tutti. Ebbene, le caratteristiche che abbiamo menzionato non rappresentano il processo di design ma sono solo la conseguenza di ciò che dal design scaturisce.

Come si realizza un oggetto di design

E allora come si progetta e si realizza un oggetto di design? Quel che conta è la ricerca. Anzi, le ricerche: perché devono essere compiute indagini accurate che riguardano, per esempio, il mercato e i processi industriali, ma anche i materiali e le modalità di produzione. Non solo: la ricerca approfondisce anche le interazioni con gli utenti, il fine vita dei prodotti, le innovazioni tecniche e di carattere tecnologico, le modalità di trasporto e di stoccaggio. Come si può intuire, nessun dettaglio viene lasciato al caso, e anzi una particolare attenzione viene riservata all’esperienza di acquisto.

Il ruolo dei designer nella società

Se ormai è chiaro cos’è il design, resta ancora da approfondire quale possa essere il ruolo nella società di un designer, figura che riveste una funzione di primo piano dal punto di vista industriale e quindi per l’economia tutta. Non si tratta di inventori o di artisti, sia chiaro: fare design presuppone essere in possesso di uno sguardo curioso verso tutto ciò che ha a che fare con l’attuazione di una idea. Ecco, allora, che i designer sono quei professionisti che tengono le idee per mano e le guidano nella loro evoluzione. Ovviamente il designer non agisce da solo ma può operare in modo efficace solo se è ben coordinato con le altre professionalità che sono coinvolte nella realizzazione dell’idea.

Il design nella vita quotidiana

Da quando tutti parlano di design, il significato originale di questo concetto sembra essere svanito. Eppure i professionisti del progetto devono trovare il modo di far capire di che cosa si occupano e di raccontarsi meglio, per evitare che la collettività non abbia ben chiaro il loro ruolo. Il popolo dei makers accoglie qualche designer che rinuncia a una parte della propria identità. Eppure il design resta indispensabile per creare qualcosa che, a prescindere dal campo di applicazione, è buono, con tutte le sfumature che questo aggettivo può assumere. Il consumismo consapevole influenza il modus operandi dei designer, che quindi devono aumentare la propria consapevolezza, abbandonando un atteggiamento forse troppo supponente per assumere un approccio più visionario.