Prima di entrare nel dettaglio della Cancellazione CRIF ci sembra opportuno chiarire meglio cosa è esattamente il CRIF e che funzione ha nel nostro ambito finanziario.
CRIF, ecco di cosa si tratta
Il termine CRIF non è altro che l’acronimo di “Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria“, società per azioni, creata e fondata poco meno di una trentina di anni fa a Bologna, da un gruppo di privati.
Si tratta di un’enorme banca dati in cui confluiscono tutte le informazioni riguardanti operazioni di credito effettuate da banche e da istituti finanziari in genere. È chiaro che la gestione di questi dati comprende anche indicazioni relative a eventuali posizioni debitorie in essere, in modo che qualsiasi ente finanziario possa, consultando l’archivio della Centrale Rischi, effettuare una valutazione preventiva sull’affidabilità di chi richiede un finanziamento.
Le segnalazioni possono essere relative sia a mancati rimborsi, che a ritardi nei pagamenti; in alcuni casi possono essere segnalati anche rifiuti di finanziamento subiti in precedenza.
In pratica, sono le stesse banche (o enti creditizi di altra natura) che da una parte “segnalano” i cosiddetti cattivi pagatori e dall’altra consultano il CRIF prima di decidere se erogare il finanziamento richiesto; ed è chiaro che sarà difficile, in presenza di dati negativi, che vengano concessi prestiti a segnalati.
Però, a questo punto, occorre sottolineare che ottenere la cancellazione dalla banca dati del CRIF è possibile. E più avanti vedremo come.
Come si diventa “cattivi pagatori”
Gestire le proprie risorse economiche è un’attività che richiede oculatezza, attenzione e precisione.
Talvolta, in seguito alla valutazione delle proprie esigenze e sulla base del rapporto spese/introiti, ci si può rendere conto che, per poter accedere a determinati beni di consumo, o per poter fronteggiare esborsi imprevisti, è necessario ricorrere a istituti di credito in grado di supportare, con opportuni finanziamenti, le difficoltà del momento.
Il problema è che può anche capitare che le condizioni economiche personali (quelle che inizialmente avevano generato la convinzione di potercela fare, di poter tranquillamente onorare gli impegni economici presi per la restituzione della somma ottenuta), in un momento successivo, per i motivi più disparati, possano modificarsi in peggio (o venire a mancare del tutto).
Ecco, quindi, che un numero sempre più consistente di persone, anche a causa di una crisi economica più ampia e generalizzata, “salti” qualche rata e si ritrovi di fronte a richieste continue e frustranti di rientro del debito da parte dell’ente che lo aveva concesso (banca o società finanziaria che sia).
Da qui al non riuscire più a fronteggiare tale situazione, il passo è breve; e l’etichetta di “cattivo pagatore” diventa inevitabile.
Cancellazione CRIF, soluzione possibile
Ma è proprio vero che una volta segnalati al CRIF si rimane marchiati per lunghissimo tempo (con il conseguente diniego a qualsiasi successiva richiesta di finanziamento)? Ed è vero che non si può accelerare in alcun modo la procedura di cancellazione?
La risposta è senza dubbio confortante. Esiste, infatti, grazie a società specializzate, la possibilità di ottenere l’agognata cancellazione CRIF in tempi brevi e nel pieno rispetto delle leggi vigenti. Basterà rivolgersi a enti specializzati in riabilitazione creditizia come ZeroDebiti Group e il problema è risolto.
I consulenti di operazioni creditizie esperti di CRIF, agiscono in due fasi: nella prima effettuano una attenta e approfondita analisi della situazione debitoria di chi ha necessità di accelerare i tempi di cancellazione della segnalazione negativa; nella seconda, poi, sono in grado di elaborare un’opportuna richiesta di modifica dei dati conservati all’interno del sistema di informazione creditizia, in modo che possa essere ottenuta in tempi brevi la riabilitazione del nominativo segnalato (anche allo scopo eventuale di nuove possibilità, per quest’ultimo) di accedere a nuove linee di credito.