Quali sono le icone femminili che hanno contribuito a scrivere un pezzo di storia della moda? Si potrebbe iniziare questa rassegna da chi ci ha lasciato troppo presto: Diana Spencer, cioè Lady D, nata nel 1961 e morta nel 1997 nel famoso incidente di Parigi che ha sconvolto non solo il Regno Unito ma anche il resto del mondo. Chiamata Principessa del popolo, Diana fu la moglie di Carlo d’Inghilterra, figlio della regina Elisabetta, e la sua presenza nella Royal Family cambiò il modo in cui la stessa iniziò a essere percepita dalla gente comune. Merito della sua carica di umanità e dei suoi sorrisi, che fecero capire alle persone che anche una principessa poteva essere come loro, lontana dall’establishment e per nulla distaccata.
Diana Spencer
Diana fu molto vicina alle masse per la sua personalità, ma non solo. È rimasto impresso nella memoria di tutti il suo stile, figlio di una genuina eleganza e di una classe tanto semplice quanto naturale.
Dal punto di vista della moda, Lady D fu pioniera delle spalline imbottite e delle maniche a sbuffo, ma anche del tartan e dei pois. Fu, inoltre, la principessa dei colli grandi e ricamati, che da qualche tempo sono ritornati in auge. Ecco perché la mamma di William ed Harry è stata una vera guida spirituale in materia di eleganza, ma soprattutto un’icona di un certo stile understated.
Chi era Lesley Hornby
Sul documento di identità c’era scritto Lesley Hornby, ma lei era conosciuta da tutti come Dame Twiggy Lawson: un’altra delle donne che hanno avuto un ruolo di primo piano nella definizione della storia della moda, al pari di tante altre icone di stile. Nata nel 1949, Twiggy è stata una modella davvero speciale, che riuscì a diventare famosa nella seconda metà degli anni Sessanta in virtù dei suoi occhi da cerbiatta ma soprattutto con un corpo minuto ed esile, molto diverso da quello delle maggiorate che a quei tempi erano in auge. Non solo: un’altra caratteristica importante della Lawson è stata quella di saper interpretare e dimostrare il mood della Swinging London, avendo avuto un ruolo fondamentale nel successo della minigonna.
Dame Twiggy Lawson e Mary Quant
Come noto, a inventare la minigonna fu Mary Quant: a lei si deve la creazione di uno dei capi di abbigliamento più innovativi della storia della moda. Ebbene, fu proprio la Quant a scegliere Twiggy come modella della sua creazione, la ragazza ideale che avrebbe contribuito al suo successo. La stilista, al tempo giovane e quindi in grado di cogliere lo spirito del tempo, ebbe un’intuizione che si dimostrò esatta. Se la mini skirt è diventata un fenomeno di massa e ancora oggi è presente nei guardaroba di ragazze di tutto il mondo, il merito è anche della Lawson e della sua immagine. Mary e Twiggy furono protagoniste e latrici di una rivoluzione di stile, di cui sentiamo gli effetti ancora oggi. Simbolo e icona della pop-art, la Lawson è stata, con pieno merito, una delle modelle più pagate di sempre.
Jane Birkin
In un elenco di icone femminili che hanno ricoperto un posto di primo piano nella storia della moda non può certo mancare Jane Birkin, che nello stesso periodo e nella stessa città in cui ha trovato il successo Dame Twiggy Lawson fu il simbolo dello spirito anticonformista che animava la capitale inglese in quegli anni. Una vera e propria musa, con le sue t-shirt bianche e i suoi jeans a zampa d’elefante.
Ma il suo look era completato anche da vestiti molto corti e ancora più leggeri e blazer che spesso venivano abbinati a borse che poi, guarda caso, sono diventate dei simboli: un esempio su tutti è il cestino modello Saint Tropez in vimini.
Da Londra a Parigi, seguendo Jane
Poco prima del 1970 Jane Birkin si era spostata a Parigi e qui si era unita sentimentalmente a Serge Gainsbourg. Fu questo il passaggio che favorì la sua consacrazione a it-girl. Un ruolo che ben le si adattava, non tanto per il suo look molto glamour quanto per la sua anima sensuale e il suo modo di fare improntato alla trasgressione. Chiunque abbia vissuto quegli anni ricorda bene come quella formata da Serge Gainsbourg e Jane Birkin fosse una delle coppie più in vista del jet set, sempre inseguita dai paparazzi. Nel frattempo, sempre più ragazze iniziavano a seguire il modo di vestire della Birkin e ricopiavano i suoi outfit, sempre perfetti nella loro semplicità. Il suo stile venne copiato da tante, e così Jane si ritrovò ad essere una trend setter. Una borsa di Hermès venne addirittura realizzata apposta per la Birkin: tutto era nato quando lei, chiacchierando in un bistrot con quello che ai tempi era l’amministratore delegato del marchio, gli aveva spiegato di non riuscire a trovare una borsa da weekend che le andasse bene. Fu così che prese vita un mito che tutti oggi conosciamo: quello della Birkin.
Lo stile di Cher
Anche la cantante Cher è stata protagonista della moda del Novecento. Con i suoi tratti longilinei e con la sua chioma corvina e sempre lunga, Cher ha scritto una pagina importante del modo di essere hippie che si diffuse a partire dagli anni Sessanta. Eclettica come donna e come artista, Cher – che ha da molto tempo superato la barriera dei 70 anni – aveva lo straordinario dono di scatenare un interesse autentico in qualunque posto andasse.
Divenne, così, la musa ispiratrice di un certo Bob Mackie, vale a dire lo stilista delle donne più importanti del mondo dello spettacolo. Lo stile di Cher si basava su vestiti prettamente Sixties, anche se rivisitati in una chiave glamour, grazie alla presenza di paillettes, di lustrini e di elementi in pelliccia. La sua fu senza dubbio un’immagine di rottura, che le permise di divenire una trend setter non solo negli anni Sessanta e Settanta, ma anche più tardi. Cher è stata un vero punto di riferimento per tante ragazze.
Bianca Jagger: chi era e che cosa ha fatto
Bianca Jagger è stata un’attrice e modella di enorme fascino; è stata per anni accanto a Mick Jagger, leader dei Rolling Stones, e già questo è bastato per consacrarla a idolo indiscusso. Negli anni Settanta in tanti si sono lasciati ammaliare dalla sua esotica bellezza. Mick e Bianca hanno formato una coppia invidiata da molti, anche perché si completavano l’uno con l’altra. Sono stati per più di una generazione un punto di riferimento, per la loro vita fuori dagli schemi. In ambito fashion, Bianca ha ispirato Yves Saint Laurent, sfoggiando nella sua vita newyorchese pellicce e tailleur Taxedo, ma anche accessori unici come bastoni da passeggio e turbanti.
Grace Kelly
Non può mancare una menzione per Grace Kelly, forse la principessa più brillante che il mondo abbia mai visto nel XX secolo. Una vera leggenda, sia da attrice di Hollywood che da consorte di Ranieri di Monaco. Sia sotto i riflettori Usa che nel piccolo principato, la splendida Grace ha messo in mostra una classe straordinaria, e sia in materia di bellezza che in fatto di moda è stata musa e fonte di ispirazione per donne americane ed europee di tutte le età. I cappelli a tese larghe sono stati uno dei suoi simboli, insieme con gli abiti midi e i foulard. Nel film del 1955 Caccia al ladro, la giovane Grace indossò abiti che la costumista Edith Head aveva cucito apposta per lei e per le sue forme. Un altro accessorio iconico è stata la borsetta Hermès con la quale nel 1956 l’attrice si copriva la pancia per celare ai paparazzi i primi segni della gravidanza. Le foto in breve si diffusero in ogni angolo del mondo, al punto che quella borsa ancora adesso è nota con il nome di Kelly.
Jacqueline Kennedy
Jacqueline Kennedy è un’altra icona di stile del Novecento. First Lady degli Stati Uniti d’America, è stata un simbolo di eleganza e classe. La hobo di Gucci è stata dedicata a lei; in un primo momento aveva il nome di Constance, ma in seguito fu chiamata Jackie O proprio in onore della moglie di John Fitzgerald Kennedy. Tutti i suoi outfit, comunque, avevano molto da insegnare in fatto di stile: tanto raffinati quanto costosi, erano magnetici esempi di haute couture indossata con garbo. L’influenza di Cristobal Balenciaga non fu poco importante.
Audrey Hepburn
Infine, ecco Audrey Hepburn, che con il suo tubino nero in Colazione da Tiffany è entrata di diritto nella storia della moda e in quella del cinema. Stella del cinema grazie a film come Vacanze romane e Sabrina, fece conoscere al mondo uno stile inedito, un mix di raffinatezza e freschezza, con un tocco di innocenza ma al tempo stesso di gusto sofisticato.
Non ci volle molto alla giovane Audrey per trasformarsi in un modello di eleganza, che tante ragazze volevano imitare. La Hepburn fu musa di Hubert de Givenchy, non solo al cinema ma anche oltre il grande schermo. È entrato nella storia un suo abito bianco con fantasia a fiori.