Alla scoperta del festival della birra di Monaco di Baviera

Alla scoperta del festival della birra di Monaco di Baviera

Era uno dei sabati infuocati dell’appena trascorso agosto che, credo, resterà nelle memoria dei più per le temperature da record che hanno investito l’Italia tutta.

Ero seduta al tavolino di un bar, con alcuni dei miei amici che, come me, cercavano un angolo di refrigerio per poter un attimo riprendere fiato. Intorno a noi i festeggiamenti per la patrona del mio paesino che sono serviti da spunto per intavolare una discussione che inaspettatamente ha animato l’atmosfera. Qual è la festa popolare più famosa al mondo? Questo ci siamo chiesti.

Sono venuti fuori diversi nomi: la Battaglia delle arance di Ivrea, la Festa dei colori indiana, la festa spagnola della quale non ricordavamo l’appellativo, che ogni anno vede protagoniste tonnellate di pomodori utilizzate per bersagliare chiunque si aggiri nei dintorni, e tante altre. Però, a parer di tutti, la più grande manifestazione popolare in assoluto dell’intero pianeta era l’Oktoberfest di Monaco di Baviera.

Non lo conoscete? Si tratta del Festival della birra più famoso al mondo, che si svolge ogni anno a Monaco di Baviera, in Germania; riesce a riunire nel Theresienwiese, il grande prato protagonista dei festeggiamenti, milioni di persone di ogni età o lingua, attratte non solo dalla birra che scorre a fiumi, ma da tutto l’insieme che la circonda, dando vita ad una festa più unica che rara.

COME NASCE LA FESTA DELLA BIRRA DI MONACO DI BAVIERA

Si dice che le origini dell’Oktoberfest di Monaco di Baviera siano da far risalire al 12 ottobre 1810, giorno delle nozze del principe Ludwig e della principessa Therese, ma in realtà, in Germania, e in Baviera in particolare, i festival della birra erano molto comuni ancor prima di quella data; erano a carattere locale, e si svolgevano a marzo, quando ai birrai veniva concesso di vendere la propria birra di tipo Maerzen prima dell’inizio della nuova stagione.

In occasione del matrimonio reale, durante la corsa dei cavalli che venne organizzata per volere dei sovrani nel grande prato davanti alla città, per dissetare l’enorme folla che assisteva alla gara vennero svendute le scorte di birra della zona.

Visto il successo ottenuto dalla manifestazione e il grande spirito di coesione che aveva suscitato tra i monacensi, il padre dello sposo, Massimiliano I, decise di trasformare in festa nazionale l’evento, che, da quel giorno, venne replicato annualmente nelle ultime due settimane di settembre.

Fino al 1918, anno che decretò la fine della monarchia bavarese, la famiglia reale fu sempre presente all’inaugurazione della novella festa che, nel frattempo, si era arricchita della partecipazione dell’Associazione Agricola della Baviera; fu quest’ultima che si assunse l’incarico di organizzare la tanto aspettata gara ippica e di dar vita al mercato del bestiame che si rivelò utile per incentivare l’economia bavarese.

Dal 1824 la città di Monaco, divenuta responsabile della buona riuscita della “festa di ottobre”, acquistò i terreni intorno al Theresienwiese, il prato dove aveva avuto luogo la prima volta, per regalare più spazio alle timide baracche e attrattive che lo popolavano.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1950 per la precisione, il Consiglio Comunale di Monaco di Baviera, per dare risalto alla città che ancora risentiva del peso del conflitto appena concluso, decise di far rivivere la gioia del festival che era stata stoppata dalle armi; servendosi della collaborazione del sindaco diede il via a quella che da allora sarebbe diventata la cerimonia di inaugurazione dell’Oktoberfest, ancora oggi in auge e attesa con trepidazione da monacensi e non.

EVOLUZIONE DELLA FESTA DELLA BIRRA

Nel primitivo Oktoberfest non esistevano i tendoni che oggi sono protagonisti della festa al pari dei boccali di malto e luppolo. La birra, fino al 1820, poteva essere bevuta solo all’aperto. Da quella data in poi alle prime piccole baracche in legno che lo animavano fu permesso di accogliere i propri clienti anche all’interno.

Dal 1825 un’ordinanza autorizzo la vendita della birra solamente a 18 delle birrerie di Monaco. Lo spazio a loro disposizione venne ampliato, permettendo a quasi 1500 visitatori di trovare posto a sedere tra le loro pareti.

Nel 1907 nacquero le cosiddette “sale delle feste delle birrerie di Monaco” che furono precorritrici dei 14 grandi capannoni che oggi accolgono migliaia di appassionati e curiosi. Un affollamento talmente importante non permette a tutti di trovare posto negli stand. Fondamentale dunque prenotare in anticipo per non dover andare via senza aver goduto in pieno dello spettacolo che viene offerto al loro interno.

OKTOBERFEST OGGI

Nonostante tutto quello finora detto, l’Oktoberfest non è solo birra e tendoni, è molto più di questo! Io lo definirei un vero e proprio spettacolo che anche chi con la birra non vuole avere niente a che fare potrà godersi con soddisfazione.

Il sabato in cui si dà il via al festival, una grande parata inaugurale, composta da ben 60 gruppi diversi, si snoda dalla centrale Sonnenstrasse fino al Theresienwiese. A capo di essa stanno il sindaco e una ragazza vestita da monaco che rappresenta la città stessa; dietro, le squadre dei birrifici dell’Oktoberfest, con i loro carri e le botti che riportano i loro colori distintivi, sbandieratori, gruppi in costume, birrai, camerieri e bande musicali.

Arrivati a destinazione il sindaco si recherà nel tendone Schottenhamel per la cerimonia di inaugurazione, che consiste nello spillare il primo boccale di birra al grido di “O’zapft is!”

A questo punto inizia la festa vera e propria: i tendoni cominciano a servire birra, cibo e a offrire spettacoli, la ruota panoramica viene presa d’assalto così come le altre giostre e attrazioni che rallegrano le atmosfere fuori dagli stand mandando in visibilio soprattutto i più piccoli.

LA BIRRA DELL’OKTOBERFEST

Finora ho parlato della festa in generale, ma lasciatemi spendere due righe sulla sua prima protagonista: la birra.

Quella servita all’Oktoberfest non è una birra qualunque, a tal proposito le regole del festival sono molto severe. Venne dichiarata birra del festival, nel 1872, la Märzen, che viene servita nei cosiddetti maß, boccali da 1 litro oggi fatti di vetro e non più di terracotta come una volta. Non vi venga in mente di portarvene via uno come ricordo, è severamente vietato! Al massimo, se proprio non potete farne a meno, vi è data la possibilità di acquistarlo: ma non cercate di imbrogliare, i controlli sono molto severi.

I TENDONI DELL’OKTOBERFEST

La birra all’Oktoberfest viene bevuta esclusivamente nei tendoni, che sono in tutto 34, di cui 14 principali e gli altri 20 di dimensioni minori.

Alcuni sono davvero scenografici, come l’Hacker Festzelt, ribattezzato “cielo della Baviera per le atmosfere da sogno che regala il suo interno”, o il tendone Hofbräu, il più grande di tutti, con il tetto decorato dal verde del luppolo dove volteggia l’allegra nuvoletta dell’angelo Aloisius che osserva tutti dall’alto.

Non ve ne sono due uguali, e diverso è anche il pubblico che li riempie. L’Hofbräu è quello prediletto dai giovani italiani, americani e australiani, sia per i prezzi più che accettabili del cibo servito, sia per l’intrattenimento al suo interno. Nell’Armbrustschützenzelt troverete sicuramente gli sportivi appassionati di tiro con la balestra visto che è qui che si svolgono i campionati tedeschi di questa specialità, nell’Augustiner invece si rifugiano principalmente le famiglie bavaresi.

NelPschorr Bräurosl la prima domenica dell’Oktoberfest si riunisce la comunità gay di Monaco, mentre nel Käfer’s Wies’n-Schänke sono le celebrità e le autorità della città a fare le ore piccole.

UN GIORNO ALL’OKTOBERFEST

Come avrete notato il Festival della birra è davvero in grado di intrattenere un pubblico variegato, che potrà scegliere l’attrazione o lo stand che più si avvicina ai suoi gusti per passare ore davvero indimenticabili.

Se avete voglia di prendere parte ai suoi festeggiamenti, sappiate che la giornata di inizio per il 2022 è il 17 settembre. Ci siamo quasi, non vi resta che affrettarvi.