James Webb: il telescopio spaziale pronto a rivoluzionare la nostra esistenza

James Webb: il telescopio spaziale pronto a rivoluzionare la nostra esistenza

Il telescopio spaziale James Webb è il nuovo strumento della Nasa che, il giorno di Natale del 2021, dalla Guyana francese è stato lanciato nello spazio. Gli esperti sono concordi nel ritenere che questo dispositivo sia destinato a rivoluzionare tutto ciò che sappiamo a proposito dei mondi alieni. Concepito e messo a punto per scoprire i misteri del nostro universo, ha come target, fra l’altro, alcuni pianeti che orbitano attorno alle proprie stelle. James Webb Space Telescope, abbreviato come JWST, è stato lanciato a una distanza di 1 milione e mezzo di chilometri dal nostro pianeta, sigillato dentro una camera bianca. Con il suo occhio a nido d’ape dorato proverà a capire quali sono le fasi iniziali della formazione delle galassie, delle stelle e dei pianeti.

Quanto è costato

La spesa sostenuta per realizzare questo strumento è stata abbastanza ingente: più o meno 10 miliardi di dollari, che corrispondono a oltre 8 miliardi e 800 milioni di euro. Contraddistinto da sfumature color lavanda, argento e oro, questo telescopio aveva dimensioni eccessive per riuscire a entrare nell’Ariane 5, cioè uno dei più grandi razzi che siano mai stati costruiti nella storia, totalmente aperto. Il centro di lancio che è stato scelto è situato nella foresta pluviale amazzonica, in corrispondenza del confine nord-orientale. Ci sono punti dello spazioporto isolati e selvaggi a tal punto che le strade vuote di tanto in tanto vengono attraversate da giaguari.

Come è stato realizzato il progetto

Il costo della missione è stato finanziato quasi interamente dalla Nasa, mentre il lancio del telescopio è stato curato dall’ESA, cioè l’European Space Agency: l’Agenzia Spaziale Europea, insomma, che ha fornito anche 2 dei 4 apparecchi scientifici che sono presenti a bordo. Il lancio avvenuto lo scorso 25 dicembre è stato programmato con cura, in una struttura gigantesca composta da alti edifici vuoti per l’assemblaggio dei razzi. Uno scenario molto particolare, con gli uccelli che cinguettano da una parte e, dall’altra parte, macchine all’avanguardia costruite per esplorare lo spazio. La missione perseguita dagli scienziati spaziali è quella di indagare la nostra storia e le nostre origini.

Le domande a cui vogliamo rispondere

Si tenta di capire, in particolare, come sia stato possibile che la Terra sia nata da un mix di molecole in un grande universo che è formato dai pianeti, dai buchi neri, dalle galassie e dalle stelle. Quali sono stati, insomma, gli ingredienti che hanno reso possibile la vita, e in che modo si sono combinati gli uni con gli altri? Si tratta di comprendere anche quali sono state le condizioni che hanno permesso la nascita della biosfera, anche per verificare se si tratta di condizioni uniche o, invece, di una situazione che riguarda chissà quanti altri pianeti rocciosi che fanno parte della nostra galassia.

Il compito di JWST

Con l’obiettivo di trovare una risposta a tutti questi interrogativi, nel corso della propria missione il telescopio James Webb osserverà migliaia di esopianeti. Così sarà possibile conoscere le atmosfere di pianeti gassosi, le stelle più giovani, le realtà che potrebbero avere qualche somiglianza con la Terra, i pianeti che continuano a esistere nonostante le loro stelle siano morte, e così via. Per quanto ne sappiamo fino ad ora, fra i tanti esopianeti che sono stati osservati nella nostra galassia non sono tanti quelli che hanno delle somiglianze con i pianeti del sistema solare.

Come è fatto il telescopio James Webb

Il telescopio è dotato di uno specchio che si avvale di una protezione composta da 5 fogli isolanti: serve a impedire che i suoi strumenti – che, come si può intuire, sono molto sensibili – possano soffrire delle interferenze causate dalle radiazioni della sonda stessa, del nostro pianeta e del sole, che potrebbero causare un aumento della temperatura. Questi fogli isolanti sono realizzati con un materiale chiamato Kapton, che è già stato utilizzato per le tute degli astronauti. Esso è placcato con silicio e alluminio in modo da riuscire a riflettere la maggiore quantità possibile di radiazioni. Una volta che il telescopio sarà giunto nello spazio aperto, i fogli si dispiegheranno, coprendo la superficie di un campo da tennis.

Le caratteristiche del telescopio

Lo specchio del telescopio è di 6 metri e mezzo di diametro; per avere un’idea delle sue dimensioni, è sufficiente sapere che lo specchio di Hubble ha un diametro di 2 metri e 40 centimetri. Proprio per questo motivo, James Webb sarà in grado di raccogliere una quantità di luce nettamente superiore rispetto a ciò che è possibile con Hubble, e così potranno essere osservate realtà che sono nate subito dopo il Big Bang. Il telescopio andrà a esplorare l’infrarosso, perché è solo qui che si possono scoprire le stelle antiche, la cui luce nel corso del tempo si è quasi stirata per il loro progressivo allontanamento.