È un nuovo modo di intendere l’ufficio, la sua organizzazione e il lavoro al suo interno. Si chiama coworking e letteralmente si traduce dall’inglese in “lavorare insieme” . Nasce intorno al 2005 a San Francisco, da un idea di alcuni programmatori freelance che decidono di mettere a disposizione ad altri professionisti, le postazioni nel loro ufficio che non erano occupate da nessuno. In Italia ha cominciato a prendere piede nel 2008, principalmente a Roma e a Milano, per poi diffondersi un po’ in tutta la penisola.
A chi serve un coworking space?
Di fatto il coworking è uno spazio di lavoro condiviso, situato in una struttura appositamente attrezzata e messo a disposizione di più persone, che non siano dipendenti o collaboratori della solita organizzazione o azienda ma operano ognuno in autonomia e per proprio conto. Le categorie professionali che si avvalgono di un servizio coworking sono fra le più svariate. Chiunque abbia bisogno di una sedia e una scrivania attrezzata con connessione internet, può cercarsi un coworking space e lavorare come da proprio ufficio o studio.
Avvocati, consulenti, sviluppatori, tecnici, impiegati da remoto, che si trovano in viaggio in un altra città, che vogliono lavorare smart working senza distrazioni, che non possono occupare momentaneamente la propria solita postazione, hanno modo di lavorare in piena sicurezza e con tutti i mezzi idonei a realizzare quanto previsto dalla loro professione.
Come funziona il coworking?
I coworking space, ovvero le postazioni di lavoro in ufficio, si possono affittare per un certo periodo di tempo, come per un solo giorno. Durante il periodo di concessione, il titolare della struttura coworking, deve garantire al professionista committente, oltre a tutti gli strumenti e gli arredi d’ufficio atti al buon funzionamento del suo lavoro, ambiente pulito, riscaldato o climatizzato a seconda della stagione e fornitura di elettricità e connessione internet veloce e funzionante.
La dotazione base di un servizio di coworking prevede scrivania e seduta ergonomica a norma di legge, pc funzionanti e aggiornati (qualora l’utente non utilizzi il proprio), stampanti, telefoni, illuminazione corretta, prese per ricaricare i vari dispositivi a batteria come smartphone, portatili, cellulari, tablet e così via , fino a vario materiale da cancelleria, compresi fogli di carta A4 per le stampanti. Molti coworking prevedono anche area ristoro, spogliatoi con armadietti, dove lasciare cappotti giacche e altri oggetti personali e sale riunioni, anche queste da poter affittare secondo le esigenze.
Vantaggi e svantaggi di affittare un coworking space
Il primo vantaggio nell’affidarsi a un servizio coworking sta nel fatto di avere a disposizione fin da subito degli spazi attrezzati e arredati di tutto punto, senza doversi preoccupare di affittare e organizzare un ufficio o uno studio di sana pianta. Si tratta di una soluzione ideale per liberi professionisti senza collaboratori o dipendenti, che abbiano necessità solo una postazione singola, anche se esistono coworking space realizzati in piccoli uffici appartati dall’open space, con più scrivanie, dove poter lavorare in 2 o 3 persone.
Il risparmio economico, oltre a quello di tempo e di energia, riguarda le utenze di energia elettrica, riscaldamento e linea telefonica per la connessione a internet. Inoltre, in molti casi è come essere nel proprio ufficio o a casa: gli orari sono molto flessibili, molti coworking restano aperti 24 ore su 24, 7 giorni a settimana. Oltre all’aspetto pratico, lavorare in spazi condivisi come i coworking contribuisce a conoscere persone e realtà nuove, respirare un atmosfera stimolante in un ambiente attivo e produttivo, arricchire il proprio bagaglio umano e professionale.
Fra gli svantaggi del coworking, c’è da dire che privacy e tranquillità non sempre sono garantite: benché fra le regole fondamentali ci sia quella che impone comportamento corretto e rispetto degli spazi e del lavoro degli altri, il vocio – seppur sommesso – di chi occupa i coworking space, non può essere annullato del tutto. Inoltre, tutto questo può essere fonte di grande distrazione e chi ha bisogno di una buona concentrazione per svolgere al meglio il proprio lavoro rischia di non trovarla.
Coworking orizzontale e coworking verticale: quali sono le differenze?
Quando parliamo di coworking orizzontale, dobbiamo intendere un servizio aperto a ogni categoria di professionisti o utenti, che si avvalgono delle postazioni per periodi più o meno lunghi e per le più disparate esigenze lavorative e/o di studio o ricerca. In questo caso, nelle grandi scrivanie attrezzate, possiamo vedere lavorare quasi gomito a gomito, un artista digitale e un consulente energetico, un copywriter e uno sviluppatore di app.
Nel coworking verticale, invece, gli utenti che utilizzano le postazioni di ufficio condiviso appartengono allo stesso settore professionale. È una modalità di selezione degli utilizzatori di coworking space finalizzata a creare ambienti di lavoro più omogenei e una rete di professionisti che molto spesso sfocia nella fondazione di agenzie o studi associati.