La calce naturale pozzolanica Pantheon è un particolare tipo di calce, sintesi delle conoscenze che si trovano negli archivi storici da Vitruvio fino ai giorni nostri. Ma prima di arrivare qui partiamo da lontano e facciamo un breve excursus storico.
L’origine della calce
Il termine calce non ha un significato univoco, si fa riferimento infatti a un insieme di materiali da costruzione ottenuti per cottura ad alta temperatura di materiali contenenti carbonati di calcio. Ad esempio calcare, marmo e conchiglie.
Già nota a Romani e Fenici, se ne trova traccia anche nell’opera De Architectura di Vitruvio. In particolare Vitruvio si sofferma sull’opus caementicium (calce viva) e si prodiga nella spiegazione di come avveniva la produzione di calce a quell’epoca, che poi non è molto diverso da come avviene ora.
La procedura prevedeva la cottura in fornaci (le calcare) di pietre bianche (ora sappiamo essere ad alto contenuto di carbonato di calcio) dove perdono peso grazie all’evaporazione dell’anidride carbonica. Il materiale così ottenuto era detto calce viva. La quale successivamente veniva spenta gettandola in vasche piene di acqua ottenendo la calce spenta.
Inizialmente il materiale così ottenuto si induriva solo a contatto con l’aria, e per questo era detto anche calce aerea, ma poi si è scoperto che, grazie all’aggiunta di pozzolana era possibile far presa anche in ambienti molto umidi e addirittura immersi in acqua. Nascono allora le cosiddette malte idrauliche.
Ancora oggi il processo di produzione della calce è simile a quello usato dai Romani: i materiali ricchi in carbonato di calcio vengono cotti in fornaci che raggiungono i 1100 gradi centigradi per circa 10 ore. Alla fine di questa fase si ottiene la calce viva. La fase di spegnimento non è sempre richiesta: è possibile vendere la calce viva purché conservata in contenitori ermetici a protezione delle sue caratteristiche fortemente igroscopiche. In alternativa si trova in commercio la versione spenta ossia sottoposta precedentemente alla fase di spegnimento che oggi avviene o per immersione in vasche d’acqua o tramite trattamento in un impianto specifico.
Oggi come all’ora l’uso principale della calce riguarda le malte da costruzione e da intonaco.
Molte opere edilizie giunte fino a noi sono fatte proprio di questo materiale che ha continuato a prosperare indisturbato senza rivali fino all’avvento del portland nel 1824.
Calce Pozzolanica Pantheon
Questa tipologia di calce è stata sviluppata presso la Scuola d’Arte Muraria Calchéra San Giorgio a seguito di una ricerca approfondita sui materiali usati dagli antichi romani e giunti fino a noi. Essa rappresenta la base di tutte le malte a presa idraulica. È perfetta da usare nelle opere di restauro in quanto risulta essere compatibile con la maggior parte dei materiali usati nella storia.
La calce Pozzolanica Pantheon è molto versatile grazie alle sue caratteristiche che la rendono resistente alle aggressioni chimiche e impediscono la proliferazione di muffe e batteri. È un materiale ecologico composto da materie prime naturali che la rendono utilizzabile nei progetti di bioedilizia. Non modifica la traspirabilità della matura, non ne modifica quindi le caratteristiche idrauliche. Non contiene calce libera, sali idrosolubili, solfati e alcun tipo di clinker. Tutte queste caratteristiche le donano longevità e permettono a intonaci e decorazioni di perdurare in ottimo stato per lunghi periodi di tempo.
Per avere informazioni più dettagliate, si faccia riferimento alla scheda tecnica nella pagina dedicata nella sezione dei prodotti dedicati alla calce. Per ogni altra eventuale informazione puoi contattarci usando i riferimenti presenti nella sezione contatti.