Quali sono i CMS più utilizzati?

Quando si è alle prese con la costruzione di nuovi siti, è bene selezionare con attenzione i CMS da utilizzare. Di seguito un excursus fra i più importanti.
Confezionare un sito significa prendersene cura fin da subito, scegliendo i componenti migliori e maggiormente funzionali agli scopi prefissi. Uno di questi elementi, annoverabile non solo fra quelli che non devono assolutamente mancare, ma anche fra quelli che vanno scelti con grande attenzione, poiché permette di gestire con facilità ed efficacia la “creatura” telematica che sta per nascere, è senz’altro il Content Management System, altrimenti detto CMS. Si tratta dello strumento che oggi permette fattivamente un dialogo con la “macchina”, ovvero il mezzo che ha veicolato la seconda fase dell’era Internet, facendo passare la programmazione delle pagine in rete da materia per pochi, brillanti tecnici specializzati ad attività semplice, intellegibile, migliorabile in ogni momento dal titolare del website, anche se non ha il bernoccolo dell’informatica. Tale “sistema di gestione di contenuti” non è univoco, ne esistono vari tipi, ognuno dotato di caratteristiche diverse e specifiche. Dunque, prima dell’installazione del CMS meglio approfondire le proprie conoscenze sui servizi che ogni “marchio” offre. A tale proposito consultare Giga.it può aiutare a chiarirsi le idee.
La freschezza di WordPress
Il prodotto open source offerto dal software di Matt Mullenweg oggi è il più noto e probabilmente anche il più diffuso nel suo campo, e le ragioni non sono misteriose. Non è solo adeguatamente pubblicizzato: è provvisto, per esempio, di ottimi plug-in (come Yoast, o l’anti-spam Akismet, o ancora Social Ring, agevolante l’accesso ai social networks) che, implicitamente, sono utili pure per i motori di ricerca. Comunque essi sono talmente numerosi che, raramente, può capitare di imbattersi pure in qualcuno meno valido, perciò è opportuno fare qualche ricerca preventiva per capire quali siano effettivamente quelli che servono davvero, prima di renderli operativi. Con WordPress si sistemano siti di facile visualizzazione (definiti WYSIWYG, “What You See Is What You Get”), muniti di accessori per segnalare notifiche o errori (pingback o trackback) o di supporti per amministrare più indirizzi nello stesso momento. Il tutto, vantaggioso per le SEO, risulta maneggevole e perfino piacevole, una volta che si prende la mano.
La solidità di Joomla!
Scritto in linguaggio PHP, Joomla! ha più di dieci anni – tantissimo in questo contesto – e discende dall’estinto Mambo. A sua volta potente e personalizzabile per le amministrazioni (con diramazioni che a qualcuno sembreranno dispersive), sfruttato nella maniera ideale – da parte di chi non ne teme l’iniziale difficoltà di approccio, quindi – si rivela forse lo strumento più valido nel campo di cui ci stiamo occupando. Certo, i principianti, magari scoraggiati dalla sua apparente complessità, se ne terranno alla larga; è infatti questo il motivo prevalente del minor utilizzo del CMS in questione, il quale tuttavia si sta miratamente perfezionando, dando la possibilità – tanto per esemplificare – di esportare in formato PDF le pagine in rete, di reperire quelle che aiutano ad aumentare la qualità delle prestazioni, di usare un modulo per la ricerca all’interno dei contenuti nella loro totalità.
La modernità di Drupal
Proseguendo il breve viaggio per l’elezione e l’installazione del CMS, Drupal, quello che ha adottato come simbolo riconoscibile una goccia, sebbene sia obiettivamente meno famoso – si mostra molto agile. I codici non sono ostici, si presenta bene ed è un aspetto che aiuta i meno esperti ad accostarsi a una simile attività di programmazione di base. In effetti, è il sistema meno diffuso fra quelli in esame, però si è già guadagnato i convinti elogi di webmasters e programmatori, ovvero di quegli esperti per i quali operazioni del genere sono il pane quotidiano. La spiegazione sta in una peculiarità tanto immediata quanto brillante, quella del core, ovvero il “nucleo” da cui partire per sviluppare successivamente un sito in ogni suo dettaglio. Comandi comprensibili a chiunque che permettono di allargarsi, teoricamente senza limitazione alcuna, a un’organizzazione capillare e sfaccettata. Purtroppo la fragilità di questo programma è stata dimostrata da un hackeraggio subito di recente, nel 2013; d’altro canto, ciò non ha scoraggiato i responsabili del CMS, che hanno dopodiché lavorato alacremente per riqualificare la loro creazione e riottenere rapidamente la fiducia degli utenti. E meritatamente, perché i pregi sopramenzionati non sono indifferenti e la brutta esperienza sarà senza alcun dubbio servita a consolidare il software per il futuro.
Conoscevate già questi CMS?