Colonscopia virtuale

Nuove tecniche radiologiche: la colonscopia virtuale

La colonscopia virtuale è una metodologia radiologica non invasiva, eseguita per la prima volta nel 1994 e solo di recente introdotta nell’attività clinica, che permette di analizzare la facciata del colon imitando la colonscopia tradizionale.

In sostanza è un sistema endoscopico eseguito al computer usando immagini di tomografia computerizzata, ma essendo una dissimulazione computerizzata, al contrario della colonscopia classica, la colonscopia virtuale si esegue senza l’introduzione nel colon di qualsiasi sonda. Pertanto l’esame non è invasivo, ma l’estensione di membrana umida del colon si mostra come in una animazione grafica, uguale a quella di un film effettuato al computer.

Per questa ragione però non è fattibile trovare stati di iperemia o di sanguinamento della membrana del colon o realizzare metodi come la polipectomia. E’ possibile però sottolineare le atipicità del contorno, come nel caso di polipi o tumori, buchi di parete, diverticoli, stenosi e ostruzioni del lume. L’obiettivo primario della colonscopia virtuale è dunque l’identificazione, con sistema appena invasivo, delle malattie organiche del colon, quali polipi e tumori, visto che essi, protendendosi all’interno del lume, generano una delimitata modifica del profilo dell’organo che viene così identificato al panorama endoscopico. L’applicazione principale della colonscopia virtuale è raffigurata dall’ultimazione dell’analisi del colon in tutte quelle condizioni in cui l’esame endoscopico classico sia stato incompiuto per l’esistenza di esiti aderenziali post-chirurgici, di irregolarità anatomiche come il dolicocolon, o nei casi di intera intolleranza del paziente con o senza sviluppo di reazione vagale. Può essere per di più usata nel caso che una grave diverticolite con periviscerite renda pericoloso la continuazione dello strumento con la colonscopia classica.

Non essendo dominata da impedimenti meccanici insuperabili dall’endoscopio, la colonscopia virtuale può stimare i tratti intestinali situati a monte di neoformazioni occlusive o subocclusive palesando l’eventuale esistenza di ferite tumorali sincrone. Puo’ anche procurare una esatta identificazione topografica ed una giusta stima dell’estensione extracolica della neoplasia, notizie particolarmente necessarie nella stadiazione preoperatoria. La colonscopia virtuale può essere consigliata come metodo di screening nelle persone oltre i 50 anni di età con familiarità al carcinoma colorettale o nei pazienti già sottoposti a pregressa polipectomia. Legame che accomuna queste persone è spesso l’intolleranza all’esame di colonscopia tradizionale. Un altro grande uso della colonscopia virtuale è raffigurato dall’analisi del colon nei pazienti in cui, per l’età avanzata o per la presenza di malattie contemporanee, la colonscopia classica potrebbe consentire un maggior pericolo di complicanze. Le indicazioni alla colonscopia virtuale sono comunque determinate per ogni unico caso dal medico curante e dal medico radiologo.